A) Gli obblighi a livello di azienda risultanti dai criteri
di gestione obbligatori e dalle norme per il mantenimento del terreno in
buone condizioni agronomiche e ambientali, ai sensi del titolo VI, capo
I del regolamento UE n. 1306/2013;
B) Le pratiche agricole benefiche per il
clima e l’ambiente stabile nel titolo III, capo 3, del regolamento
(UE) n. 1307/2013 e il mantenimento della superficie agricola di cui all’art.
4, paragrafo 1, lettera c), del medesimo regolamento (UE) n. 1307/2013;
C) Misure a livello di azienda previste dai programmi di sviluppo rurale
volte all’ammodernamento aziendale, al perseguimento della
competitività, all’integrazione di filiera, compreso lo sviluppo di
filiere corte, all’innovazione e all’orientamento al mercato nonché
alla promozione dell’imprenditorialità;
D) I requisiti a livello di
beneficiari adottati dagli Stati membri per attuare l’art. 11,
paragrafo 3, della direttiva 2000/60/CE;
E) I requisiti a livello di
beneficiari adottati dagli stati membri per attuare l’art. 55 del
regolamento (CE) n. 1107/2009, in particolare l’obbligo di cui all’art.
14 della direttiva 2009/128/CE;
F) Le norme di sicurezza sul lavoro e le
norme di sicurezza connesse all’azienda agricola;
G) La consulenza
specifica per agricoltori che si insediano per la prima volta;
H) La
promozione delle conversioni aziendali e la diversificazione della loro
attività economica;
I) La gestione del rischio e l’introduzione di
idonee misure preventive contro i disastri naturali, gli eventi
catastrofici e le malattie degli animali e delle piante;
J) I requisiti
minimi previsti dalla normativa nazionale. Indicati all’art. 28,
paragrafo 3, e all’art. 29, paragrafo 2, del regolamento (UE) n.
1305/2013;
K) Le informazioni relative alla mitigazione dei cambiamenti
climatici e all’adattamento ai medesimi, alla biodiversità e alla
protezione delle acque di cui all’allegato I del regolamento (UE) n.
1306/2013;
L) Le misure rivolte al benessere e alla biodiversità animale;
M) I profili sanitari delle pratiche zootecniche;
N) L’innovazione
tecnologica ed informatica, l’agricoltura di precisione e il
trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario.
Nel caso di servizi prestati agli agricoltori e ai giovani agricoltori,
in aggiunta a uno o più ambiti tematici, possono essere oggetto di
consulenza anche:
A) Informazioni connesse alla biodiversità ed alla
protezione delle acque di cui al regolamento (UE) 1307/2013;
B) Questioni
inerenti le prestazioni economiche ed ambientali dell’azienda
agricola, ivi incluse quelle sugli aspetti dell’attuazione degli
impegni agro-climatico-ambientali e gli aspetti relativi alla
competitività;
C) Sviluppo di filiere corte;
D) Agricoltura biologica.
Nel
caso di possessori di superfici forestali possono essere oggetto di
consulenza anche:
A) Obblighi prescritti dalle direttive 92/43/CEE,
2009/147/CE e dalla direttiva quadro sulle acque;
B) Questioni inerenti
alle prestazioni economiche ed ambientali dell’azienda silvicola, ivi
incluse quelle sugli aspetti dell’attuazione degli impegni connessi
alla forestazione e all’imboschimento ed allestimento di sistemi
agroforestali, alla prevenzione dei rischi incendio, calamità naturale
ed eventi catastrofici, comprese fitopatie, infestazioni parassitarie e
rischi climatici;
C) Questioni inerenti all’accrescimento della
resilienza, del pregio ambientale degli ecosistemi forestali;
D) Questioni
inerenti alle tecnologie silvo-culturali e della mobilitazione dei
prodotti delle foreste.
Nel caso di PMI insediate nelle aree rurali
possono essere oggetto di consulenza:
A) Questioni inerenti alla riduzione
degli impatti ambientali;
B) Questioni inerenti al miglioramento della
produttività, quali ad esempio il miglioramento della qualità e della
crescita dell’orientamento al mercato, anche dell’introduzione/implementazione
della TIC;
C) Questioni inerenti alla capacità di attivare processi di
cooperazione intra ed intersettoriali all’interno delle aree rurali,
ed in particolar modo con il settore agricolo, agroalimentare e dell’artigianato
artistico;
D) Questioni inerenti alla valorizzazione delle identità locali
(produttive e culturali);
E) Questioni inerenti alla partecipazione a
strumenti aggregativi (consorzi, reti d’impresa, ecc.).
Nel caso di
enti gestori del territorio, possono essere anche oggetto di consulenza:
A) Misure per migliorare la gestione delle risorse idriche.
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